21/09/24 Con la quinta tappa di OSA Festival in Basilicata si sosta nell’antico borgo di Calvello dove Antonino Perrotta, in arte Attorrep,ha realizzato due nuove opere d’arte urbana
Con la quinta tappa di OSA Festival in Basilicata si sosta nell’antico borgo di Calvello dove Antonino Perrotta, in arte Attorrep, ha realizzato due nuove opere d’arte urbana dedicate a un’antica tradizione che sta alla base del patrimonio artigianale del paese: l’arte delle ceramiche, segno distintivo della cultura del luogo. È qui che, tra le vie di Calvello, dove persiste la tipica produzione della ceramica, possiamo ammirare due grandi murales a rappresentare quest’arte centenaria, valorizzando una storia che continua a vivere nella memoria collettiva, una storia che conserva e custodisce le bellezze caratteristiche del suo passato.
L’iniziativa culturale, voluta e patrocinata dal Comune di Calvello, finanziata dalla Fondazione Matera Basilicata 2019, fa parte di una serie di opere previste per il rilancio e la rivalutazione del territorio lucano, promossi da OSA Festival e dall’Associazione Culturale Haz Art, fautori della scena street artistica di questa regione.
Partendo dalla Calabria, precisamente da Diamante – la città dei Murales – OSA Festival conquista la Basilicata, passando da Vietri di Potenza, Savoia di Lucania e Francavilla in Sinni, fino ad arrivare a Calvello, seguendo le orme di un progetto contiguo che intende ridipingere le mura di questi posti, esaltando le radici culturali delle comunità locali e gli scorci paesaggistici dei luoghi, promuovendo la creatività e l’innovazione artistica sempre in continuità con le tradizioni.
Sotto la direzione artistica e stilistica di Antonino Perrotta, OSA Festival sipropone di continuare il lavoro iniziato con OSA – Operazione Street Art, il festival originario nato nel 2017 a Diamante (CS), uno tra i borghi più dipinti d’Italia che, con le oltre 330 opere murali presenti nel suo centro storico, dipinte da artisti di fama tanto nazionale quanto internazionale, può essere definito un vero e proprio museo a cielo aperto, in continua espansione.
Diamante vanta un patrimonio muralistico di enorme valore che recentemente si è arricchito grazie all’ultima opera realizzata da Etsom – un corvo ricoperto di foglie di cedro che nel becco stringe un diamante – simbolo potente e misterioso che richiama la leggenda locale dalla quale la città ha preso il nome.
La funzione di queste opere è quella di dare la possibilità, sia ai visitatori che agli stessi abitanti, di scoprire la storia peculiare delle città attraverso un percorso urbano che miri a costruire gallerie d’arte viventi, in un legame profondo tra le tradizioni popolari e l’identità culturale dei luoghi, con l’intento di promuovere e stimolare nuovi punti di vista, nonché attrarre altre forme di turismo esperienziale creando una rete, di nicchia benché già consolidata, ovvero quella dell’arte urbana.
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