10/06/25 OGGI RICORRONO DUE ANNI DALLA SCOMPARSA DEL PROF. NUCCIO ORDINE, MA IL SUO SPIRITO CONTINUA A ILLUMINARE CHI CREDE NEL POTERE RIVOLUZIONARIO DELLA CULTURA
Oggi ricorrono due anni dalla scomparsa del Prof. Nuccio Ordine, ma il suo spirito continua a illuminare chi crede nel potere rivoluzionario della cultura. Non è un’eco lontana, ma una voce viva e potente, capace di scuotere le coscienze e risvegliare l’amore per il sapere. La sua eredità non vive soltanto nei libri che ha scritto, nelle conferenze che ha tenuto, nei riconoscimenti che ha ricevuto. Vive nel cuore di chi sa che leggere non è un passatempo, ma un atto di resistenza; che insegnare non è solo un mestiere, ma una missione; che pensare è il gesto più sovversivo in un mondo ossessionato dall’efficienza e dal profitto.

Nuccio Ordine ha difeso con ardore ciò che troppo spesso viene dimenticato: la bellezza del sapere gratuito, il valore della scuola come roccaforte morale, la necessità di un’educazione che renda le persone più umane, più libere, più capaci di interrogarsi e di immaginare. La sua lezione è indelebile: non può esistere democrazia senza cultura. E la cultura autentica, quella che ci cambia nel profondo, è sempre un atto di generosità. Un dono che non smette mai di brillare.
Nuccio Ordine è nato il 18 luglio 1958 a Diamante, in provincia di Cosenza, ed è scomparso a Cosenza il 10 giugno 2023. È stato uno dei maggiori studiosi del Rinascimento europeo, in particolare dell’opera e del pensiero di Giordano Bruno, a cui ha dedicato studi fondamentali riconosciuti a livello internazionale. Professore ordinario di Letteratura italiana all’Università della Calabria, ha insegnato anche in prestigiose università del mondo, tra cui la Sorbona, Yale, l’Università di Lipsia e l’Institut des Études Avancées de Paris.

Accanto alla carriera accademica, Nuccio Ordine è stato un instancabile divulgatore e un appassionato difensore del sapere umanistico. Le sue opere più note, come L’utilità dell’inutile (2013), Classici per la vita (2016), I libri sono pericolosi (2017) e Bruciare i libri (2020), hanno riscosso grande successo di pubblico e sono state tradotte in molte lingue. In questi scritti ha espresso con chiarezza la sua visione della cultura come bene comune, gratuito e necessario per la costruzione di una società più libera, consapevole e democratica.
Nel corso della sua vita ha ricevuto importanti riconoscimenti, tra cui la Legion d’onore della Repubblica Francese, l’Ordine delle Arti e delle Lettere e, nel 2023, il Premio Princesa de Asturias per la comunicazione e le scienze umane, uno dei massimi premi culturali a livello mondiale. È stato inoltre insignito di diversi dottorati honoris causa all’estero.
di Pippo Gallelli
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