02/07/25 DIAMANTE: NASCE L’ASSOCIAZIONE CULTURALE PRO RAZETTI. PRONTA UNA PETIZIONE PER NON FARE RIMUOVERE LE OPERE DELL’ARTISTA GENOVESE DALLA CHIESA DEL BUON PASTORE
In questi giorni, tra la cominità di Diamante, si sta animando la polemica per la rimozione dalla Chiesa del Buon Pastore, di alcune opere di Nani Razetti, padre dei murales di Diamante. A tal proposito si è costituita l’Associazione culturale “Pro Razetti”, assieme a un gruppo di cittadini di Diamante, si è fatta promotrice dell’iniziativa “Razetti non si tocca” che vuole evitare la rimozione della Via Crucis attualmente nella Chiesa del Buon Pastore, appositamente realizzata dal Maestro genovese.

“E’ un’opera di grande rilevanza artistica, dice Angelo Aligia presidente dell’Associazione, alla quale tutti i cittadini sono affezionati visto che è l’unica opera pubblica di un artista che ha dedicato la sua vita a Diamante, promotore nel 1981 della “Operazione murales” che ha fatto conoscere la città in tutto il mondo e che ha avuto un seguito in tutti gli anni successivi facendola diventare famosa come la città più dipinta d’Italia”. L’opera realizzata negli anni 80, su commissione del Parroco del tempo Mons. Leonardo Aloise, è unica nel suo genere per la potente forza drammatica delle figure e soprattutto per l’originale concezione con pannelli non incorniciati che si susseguono con diversi rapporti fra di loro e col muro che diventa importante nella fruizione dei dipinti. “Più che quadri, dice Aligia, una vera e propria installazione che anticipa le tendenze degli anni successivi”.

Per l’associazione che ha come finalità la tutela e la valorizzazione delle opere di Razetti, si tratta di un’iniziativa che mortifica l’amore del Maestro per Diamante e l’affetto che tutti i Diamantesi nutrono per quelle opere diventate patrimonio di tutta la città. Da qui la richiesta di un ripensamento da parte del Parroco, la sensibilizzazione dell’opinione pubblica e della Autorità competenti. Come prima iniziativa sarà promossa una raccolta di firme a corredo di una petizione alle Autorità competenti per evitare la rimozione dell’opera. In particolare sarà inviata alla Sovrintendenza ai Beni ambientali di Cosenza, al Vescovo di San Marco Argentano, al Sindaco di Diamante e all’attuale Parroco della Chiesa del Buon Pastore.
Da quello che si sa non è stata nemmeno prevista una nuova sistemazione dei dipinti che rischiano di finire in qualche magazzino, dimenticati o perduti. “In tutti i casi, precisa Aligia, un deterioramento dell’opera che è stata appositamente concepita per la Chiesa del Buon Pastore e non avrebbe senso senza il rapporto col muro che è fondamentale nella concezione di Razetti”.
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