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Terme Luigiane: S.A.TE.CA. Spa e lavoratori ne annunciano la chiusura definitiva 0

11/12/2020 Terme Luigiane. La S.A.TE.CA. Spa, getta la spugna e annuncia la chiusura definitiva dell’attività termale. Un manifesto dell’Associazione dei lavoratori ne annuncia la morte: “Colpa delle Amministrazioni comunali di Guardia ed Acquappesa.”

Il Comunicato della S.A.TE.CA Spa: “È il giorno più triste e nero nella storia delle Terme Luigiane. La S.A.TE.CA. Spa, società che gestisce le terme, è purtroppo costretta ad annunciare la chiusura definitiva dell’attività termale. Questa sofferta decisione è stata la conseguenza di una serie di provvedimenti adottati dalle Amministrazioni Comunali di Guardia Piemontese ed Acquappesa. Secondo l’azienda, si tratta di provvedimenti che impediscono la prosecuzione dell’attività. In particolare, il “Regolamento per i contratti di utilizzo delle acque termali” approvato dai due consigli comunali nei giorni scorsi, che destina una percentuale irrisoria di acqua alle strutture attualmente operative, e soprattutto l’aver stabilito, in maniera illegittima e unilaterale, la fine del rapporto concessorio al 31/12/2020 e la conseguente richiesta di restituzione di tutti i beni in concessione.

La S.A.TE.CA. ha effettuato negli ultimi anni enormi sforzi per continuare la gestione nonostante le scarse certezze per il futuro, ma il mancato rispetto da parte dei Comuni degli accordi presi con l’azienda presso la Prefettura di Cosenza, alla presenza della Regione Calabria, di Federterme e delle organizzazioni sindacali dei lavoratori, costringe a prendere questa gravissima decisione.

Questo e altre problematiche sorte negli ultimi anni a causa del mancato rinnovo della sub-concessione per l’uso delle acque e dell’immobilismo dei due Comuni nell’individuare il nuovo sub-concessionario, impediscono di fatto di portare avanti la gestione operativa e quella strategica di lungo termine. Ciò determinerà l’impossibilità di soddisfare la richiesta dei quasi 20.000 curandi e l’erogazione di 500.000 prestazioni sanitarie annue, ma soprattutto la disoccupazione per più di 250 persone direttamente occupate, più il personale che opera nell’indotto, indotto che risulterà gravemente danneggiato in tutto il comprensorio turistico-termale.

Senza alcun dubbio saranno tante le imprese locali messe in crisi e costrette a chiudere e il tessuto economico regionale subirà un danno incalcolabile. Questa non è una crisi aziendale ma è una crisi del sistema Calabria. Muore così di burocrazia una fra le imprese più antiche, prestigiose e solide della nostra regione, che continua a vedere impoverirsi pesantemente il proprio panorama imprenditoriale.”

Il Comunicato del Comitato dei Lavoratori delle Terme Luigiane: “L’affissione dei manifesti con l’annuncio della morte delle Terme Luigiane e del nostro lavoro è dovuta alle ultime azioni delle Amministrazioni comunali di Guardia Piemontese e Acquappesa, prima con l’approvazione dei regolamenti per la gestione delle acque che, dietro slogan fasulli che inneggiano allo sviluppo e all’aumento dei posti di lavoro, delineano invece un’azione volta solo all’estromissione della S.A.TE.CA, l’azienda che da anni ci garantisce lavoro regolarmente remunerato nel rispetto assoluto delle regole.

Poi l’intento è stato confermato dall’ultima missiva in cui i Comuni, dopo mesi e mesi di totale immobilismo rispetto all’iter stabilito a febbraio scorso con la Regione Calabria (proprietaria delle acque), il Prefetto e il sindacato, stabiliscono in maniera totalmente arbitraria che il 31 dicembre 2020 scade il termine di prosecuzione delle attività.

Ancora una volta queste Amministrazioni comunali si rivelano totalmente non curanti di quanto stabilito negli atti ufficiali secondo i quali le attività lavorative sarebbero proseguite fino all’effettivo subentro del nuovo subconcessionario, cioè dopo l’espletamento di tutte le procedure previste da un bando di gara che ancora non esiste e che i Comuni avrebbero dovuto avviare, secondo l’accordo firmato in Prefettura, entro il 30 giugno 2020 per il quale le stesse Amministrazioni comunali hanno richiesto una proroga di 3 mesi scaduti il 30.09.2020 e per il quale ad oggi nulla risulta avviato! stanno giocando con le nostre vite e con il nostro futuro e non possiamo accettarlo passivamente.”

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