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Salute mentale, nell’alto Tirreno cosentino è nata l’associazione “Piccolo Principe B612” 0

09/03/25 NEL TERRITORIO DELL’ALTO TIRRENO COSENTINO È NATA UNA NUOVA REALTÀ SOCIALE. SI TRATTA DELL’ASSOCIAZIONE NO PROFIT “PICCOLO PRINCIPE B612” APS

Nel territorio dell’alto Tirreno cosentino è nata una nuova realtà sociale. Si tratta dell’associazione no profit “Piccolo Principe B612” aps, presieduta da Eleonora Aloise Pegorin, psicologa e pedagogista, esperta in Bes e Dsa, specialista in Psicologia dell’infanzia e dell’adolescenza, Psicologia olistica, Terapia di Coppia, coaching e formatore. Nel giugno del 2023 è stata anche nominata Cavaliere al Merito della Repubblica italiana per la sua lotta contro la violenza sulle donne e sui bambini. Insieme a lei, compongono l’associazione: Renata Ferraro, vicepresidente; Francesca Lagatta, tesoriere; Maria Franca Gamba, segretaria; Vania Carraro, Martina Rosso e Franca Aloise.

Le finalità: L’associazione “Piccolo Principe B612” nasce, fortemente voluta dal presidente Eleonora Aloise Pegorin, per creare una rete sociale e promuovere e diffondere la cultura della salute mentale. L’organizzazione, altresì, si occuperà di formazione e supporto didattico, di ambito psicologico, ma anche di attività culturali, artistiche, ricreative ed eventi di promozione della legalità.

Le dichiarazioni del presidente: «Per me e per le mie collaboratrici, la nascita di questa associazione è un sogno che diventa realtà – dichiara la presidente Eleonora Aloise Pegorin -. Ci stavamo lavorando da tempo. Un giorno di un anno fa, ci siamo riunite e abbiamo pensato a cosa fare per poter migliorare la nostra terra e provare a cambiare lo stato delle cose. La prima idea che ci è venuta in mente, è stata quella di abbattere lo stigma delle malattie mentali, che, tra l’altro, sono sempre più in aumento, e cercare di fare buona informazione sull’argomento». Poi aggiunge: «Ma nel nostro statuto abbiamo previsto numerose attività: dalla cultura alla legalità, dalla formazione al supporto. Il fine ultimo è comunque quello di tendere la mano a chi è maggiormente in difficoltà».

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