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Diamante: I Versi della “Passiun” tratti da un Libretto originale di Don Giovanni Caselli. Pillole di storia di Francesco Cirillo 0

14/04/25 LA PROCESSIONE DI PASQUA A DIAMANTE FRA LE PIÙ ANTICHE DELLA COSTA TIRRENICA CHE CONSERVA DELLE PARTICOLARITÀ CHE LA RENDONO UNICA

La processione di Diamante, fra le più antiche della costa tirrenica conserva delle particolarità che la rendono unica . Una è quella  della lunga corda che si dipana dall’interno della Chiesa fino alla piazza principale del paese. La corda come simbolo del lavoro dei marinai, la corda come simbolo dell’attaccamento ad un unico destino che lega tutti. Bambini, anziani e soprattutto suonatori della “tocca tocca”, il particolare strumento dalle antiche origini calabresi, si legano alla corda per “portare” insieme la croce, la sofferenza di Cristo. Tre le pesanti croci che da generazioni, passandola da padre in figlio, tre cittadini di Diamante portano per tutta la processione. Croci pesanti che veramente appesantiscono il cammino e provocano vere cadute durante il percorso. Un percorso segnato dai canti della passione. Un canto antico, di origine grecanica, che gruppi di cittadini, divisi in classi, fino a pochi anni fa, cantavano separatamente. Vi era la passione dei marinai, quella dei borghesi, quella dei contadini, poi agli inizi degli anni settanta anche quella di gruppi di donne. Ora i gruppi sono misti e riflettono anche la moderna concezione della chiesa. I partecipanti alla processione, legati alla corda o liberi dietro le statue della Madonna o del Cristo in croce, usano mettersi una corona di spine fatta con gli sterpi dell’asparago o con i rami del cedro. Anche in questo il simbolo della sofferenza della povera gente costretta al duro lavoro nei campi.

La processione compie tutto il giro del paese, finendo nella parte vecchia del Calvario. Da qui dopo le prediche dei predicatori, le statue vengono ricondotte nella Chiesa Madre ed il rito pasquale si chiude, aspettando la resurrezione della domenica.

CANTI DELLA PASSIONE DA UN LIBRETTO ORIGINALE SCRITTO DA DON GIOVANNI CASELLI E DELL’ARCHIVIO DI FRANCESCO CIRILLO

1° Figlio dell’anima mia, o figlio amato luce degli occhi miei, unico amore ohimè! Morto ti vedo e già spirato.

2° Figlio della tua morte un gran dolore mi passa l’anima e mi trafigge il petto mi gela il sangue e non tramuta il cor.

3° Eccomi figlio mio, unica gioia come senza di tè potrò mai stare privo di tè mio bene, figliol diletto.

4° De vieni o caro figlio a consolare la povera madre tua che resta afflitta de vieni mio caro figlio e non tardare.

5° Ahi, che pene mio figlio, ahi che tormento mirandoti di sangue tutto intriso squarciato da una lancia, il cor mi sento.

6° Figlio qual crudeltà, qual tirannia le mani e i tuoi piedi l’hanno inchiodati rispondi alla tua afflitta madre.

7° Occhi del mio Gesù, occhi dolenti apritevi a consolar l’anima mia che sta in un mare di pene e di tormenti.

8° Oh! Dimmi o caro figlio dove andate della tua fronte è la beltà gradita ora la vedo di spine coronata.

9° Dove sono i tuoi biondi capelli che erano agli occhi miei chiome indorate lucenti più del sole, vaghi e belli.

10° Dimmi stolto languio, empio spietato che mal ti fece il diletto figlio mio che con la lancia li passaste il lato.

11° A Giuda, perfido Pilato, ingrato ria Gerusalemme ingrato tu la vincesti uccidesti un vero uomo, un vero Dio.

12° A Pietro ingrato, dov’è l’amore che promettesti di portare al tuo maestro amato e poi negar tre volte il cuore avesti.

13° Apostoli, piangete con affabil voce che già perduto avete un padre caro piangete la sua morte tanto atroce.

14° Piangi Giovanni, e ferma il pianto amato che è morto il tuo Gesù tanto amoroso col tuo maestro non mostrarti avaro.

15° Piangete o verginelle il vostro sposo piangete quelle afflitte tortorelle il vostro e il mio Gesù, tanto amoroso.

16° Piangete sole, luna, cielo, stelle ecclissatevi in segno di dolore non risplendete più lucenti e belle.

17° Piangete amaramente o peccatori che tu l’hai inchiodato sulla croce la causa tu sei stato, l’autore.

18° Già mi vien meno la mia affabil voce figlio non posso più finire il pianto cesso da lacrimar tua morte atroce.

19° Intanto a voi nobili genitor vi raccomando il diletto figlio mio a voi lascio in custodia il mio tesoro.

20° Parte Maria ma non può partire che è tra un mar di affanno e d’aspre pene parte muovendo già senza morire.

21° Angeli voi guardate il vostro Dio che io vengo meno tramortita addio caro figlio core mio.

1° Gesù mio con dure funi come reo che ti legò.

2° Gesù mio la bella faccia chi crudele ti schiaffeggiò.

3° Gesù mio di fango e sputi il bei volto chi t’imbrattò.

4° Gesù mio le belle carni chi spietato ti flagellò.

5° Gesù mio la nobil fronte chi di spine ti coronò.

6° Gesù mio sulle tue spalle chi la croce ti caricò.

7° Gesù mio la dolce bocca chi di fiele t’amareggiò.

8° Gesù mio le sacre mani chi con chiodi ti trapassò.

9° Gesù mio quei stanchi piedi alla croce chi t’inchiodò.

10° Gesù mio l’amante core con la lancia chi ti passò.

11° Oh Maria, quel tuo bei figlio chi l’uccise, chi lo rubò Sono stato io l’ingrato ah mio Dio perdon pietà.

1° Ohimè chi mi consola, in tanto duole è già che in croce è morto il mio figliuolo.

2° O donne pie che mi ascoltate al pianto mio il vostro accompagnate.

3° Ascoltate voi la pia pena mia il cuore afflitto e la gran pena mia.

4° Figlio che dentro il ventre ti misi in fasce, strinsi infante.

5° Le mani son di chiodi, perfido Pilato questo mio cuore me l’hanno trapassato.

6° Figlio che t’allattai con vero latte il sangue tuo è sparso per ogni parte.

7° II viso è di sputo ricoperto o che di ferro mi ferisce il petto.

8° La bella scrima che te l’anelai or te la vedo di spine coronata.

9° Quando ti misi in braccio a Simeone vidi la tua figura di passione.

10° Con gli occhi vedo i tuoi martirii sangue vidi cascar sotto la croce.

11° Spada infelice il cuor trafigge e già che il santo vecchio ti protegge.

12° Ed abbracciarlo pure mi fu negato questo mio cuore me l’hanno trapassato.

13° Ferita nel mio cuore assai più dura portato con le mie mani in sepoltura.

14° O madre afflitta, o madre sconsolata è morto il tuo figliuolo, ch’era più amato.

15° Figlio se tu sei morto, muore ognuno figlio senza di te ricco tesoro.

16° Ohimè! Che mi consola io vengo meno sopra del figlio mio, sommo bene.

17° Da lungi vedo un pietoso legno mi volgo indietro e dico  Cristo mi addugna.

18° Cristo mi ha chiamato e mi ha fatto segno per voi peccatori la croce stugna.

19° Colle braccia sulla croce chiodi e pugni chi sparge sangue è laudato degno.

20° O peccatori quanto siete degni per voi peccatori. Maria prega Dio per noi

1° Padre se sia possibile franger quel ceppo amaro che tanto l’uomo è caro tanto crudel sarà.

2° Messe celeste allora splende il conforto e dice muoia se vuoi felice l’oppressa umanità.

3° II mar, la terra, il cielo, come guardò invano quella terribil mano che condannò Gesù.

4° Scrisse Pilato è vero morte che hai fatto orrore ma tu buon Dio d’amore tu la volesti e fu.

5° Ecco le chiome immense l’immacolata agnella egli non fa più quello che poco fa sembrava.

6° Fra i colpi e fra i flagelli scorre di sangue un rio che l’impassibil Dio piango mortai mostrò.

7° E nel mostrarsi a schermo sul sanguinoso monte serto di spine in fronte empio furor calcò.

8° Lo scettro e debol canna porpora vile ha in mondo la croce troncò quando il buon Gesù penò.

9° Gesù trafìtto in croce l’anima sola e langue immenso del suo sangue senza trovare pietà.

10° E boccheggiando dice son consumato in seno ma l’uomo è già ridente più da temer non ha.

11° Del patir l’ora è vicina sento Cristo nazareno il sudor gli squarcia il seno vuoi salvare i peccatori.

12° In un orto solitario sopraffatto allor dal duolo per la pena cade al suolo fra la polvere e il dolore.

13° In un orto di dolore dalle squadre catturato tradimento si è spieiato Giuda allor che l’apprestò.

14° Pietro sol che l’accompagna timoroso, ohimè!, lo nega l’ammonisce e ce lo spiega gallo ardito che cantò.

15° L’innocente Gesù mio è diviso e flagellato una piaga è diventato uomo non sembra più.

16° Una canna fatta a scettro è di spine coronato

re di burla e sputacchiato salutato allora fu.

17° Gesù vuole ognuno già morto stanco e nudo vien dal peso muoia Cristo e muoia in croce che Pilato decretò.

18° Freddo hanno accoglie in seno di Gesù le sacre spoglie a Maria più grave doglie il suo cuore lo circondò.

19° Maria cosa dicesti quando quel ferro crudo al sacro lato ignudo fé piaga sì crudele.

20° Come soffrir potesti un tal dolore acerbo sì affundo al divin verbo dicesti almen così.

21° Come non basta o Dio tener le mani e i piedi in croce ove si siede trafitto con dolore.

22° II corpo tutto sangue da flagelli e da spine tener tutto il suo crine lacero aspetta ancora.

23° Gesù sospirato morto oh vita della vita E voi giudei che dite Oh Dio che crudeltà

24° Langin, langin che fai Con quel ferro spietato Apristi ils acro lato Perché ferisci il core.

1° Padre se sia possibile franger quel ceppo amaro che tanto l’uomo è caro tanto crudel sarà.

2° Messe celeste allora splende il conforto e dice muoia se vuoi felice l’oppressa umanità.

3° O madre afflitta, o madre sconsolata è morto il tuo figliuolo, ch’era più amato.

4° Figlio se tu sei morto, muore ognuno figlio senza di tè ricco tesoro.

5° Ohimè! Che mi consola io vengo meno sopra del figlio mio, som mo bene.

6° Da lungi vedo un pietoso legno mi volgo indietro e dico Cristo mi addugna.

7° Cristo mi ha chiamato e mi ha fatto segno per voi peccatori la croce stugna.

8° Colle braccia sulla croce chiodi e pugni chi sparge sangue è lauda- to degno.

9° O peccatori quanto siete degni per voi peccatori. Maria prega Dio per noi.

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