12/04/25 PILLOLE DI STORIA DI FRANCESCO CIRILLO: IL MONUMENTO SCOMPARSO IN MEMORIA DI DON ARCANGELO CASELLI EROE GARIBALDINO E FONDATORE DI DIAMANTE
Quando Garibaldi gli chiese cosa volesse in premio per il suo eroismo dimostrato nella liberazione della Calabria dai Borbone, avrebbe potuto rispondere in tanti modi: che voleva della terra demaniale, che voleva una promozione o un premio in danaro, ed invece chiese che Diamante appartenente a Belvedere diventasse comune autonomo. E nel 1867, solo sette anni dopo l’unificazione dell’Italia, Diamante divenne comune autonomo. Quest’uomo si chiamava Arcangelo Caselli. La sua furia anti Borbonica si era già manifestata quando appena iniziò lo sbarco dei mille , e il comune di Diamante, posto in corso Garibaldi si riunì per discutere come organizzarsi, lui entrò nella sala consiliare prese un busto di Re Ferdinando e lo scaraventò giù dal balcone. Venne arrestato e subito tradotto in barca a Scalea dove esisteva un piccolo carcere mandamentale, in attesa di essere processato e trasferito a Napoli. Ma Arcangelo si mise seduto in barca proprio sopra l’alleggio e appena la barca prese il largo lui lo stappò facendo affondare la barca. Da abile nuotatore pur ammanettato raggiunse la riva e si diede alla fuga, entrando nell’esercito delle camice rosse di Garibaldi. Nel 1875 divenne sindaco di Diamante e fu sua la battaglia per annettersi tramite un referendum il territorio di Cirella. Arcangelo caselli era nato il 30 ottobre del 1825 e morì all’età di 68 anni l’11 aprile del 1893. Le sue spoglie riposano nel cimitero di Diamante.
Un sindaco successivamente alla sua morte volle immortalarlo con un monumento che sorse su una rotonda del vecchio piccolo lungomare, denominato dei quattro cantoni, e lì rimase fino al 1970. Altro che fontana scomparsa , questa è la vera storia del nostro paese che la furia cementificatrice democristiana del nuovo lungomare fece abbattere e scomparire. Il paese andava verso lo sviluppo turistico e questa nostra storia non interessava a nessuno. Nessuno difese quel monumento e la memoria di Don Arcangelo Caselli eroe garibaldino e fondatore del nostro paese venne presto dimenticata.

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