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Pillole di storia di Francesco Cirillo: Le Chiesette di Diamante e l’intitolazione di Largo Santa Lucia 0

11/04/25 PILLOLE DI STORIA DI FRANCESCO CIRILLO: LE CHIESETTE DI DIAMANTE E L’INTITOLAZIONE DI LARGO SANTA LUCIA

Erano tre le chiesette di Diamante, quella di San Giuseppe, quella di San Biagio e quella di Santa Lucia. Potremmo inserirci anche la “Cappella delle anime del purgatorio”, andando a ritroso nel tempo. Questa cappella era dove è ora la Chiesa Madre e nella Cappella vi era un quadro tutto in rosso che rappresentava le anime che pregavano nel purgatorio attigue a quelle dell’inferno. Quella cappella iniziale è al centro della Chiesa Madre di fronte all’entrata laterale. Le cappelle invece di San Biagio e San Giuseppe grazie ai fedeli sono giunte fino a noi, sorte diversa ha avuto Santa Lucia. La famiglia Capobianco costruì la piccola chiesetta di san Giuseppe, su una vecchia cappella, e donna Linuccia Capobianco se ne occupava con ardore organizzando messe e incontri con i devoti del santo. A pochi anni dalla sua morte dovuta a gravi malattie, donna Linuccia chiamò a casa don Peppino Calafiori che proprio di fronte la chiesetta aveva una rinomata cartoleria e edicola di giornali. Don Peppino accettò di buon cuore l’incarico e immediatamente fece rimettere a nuovo la Chiesa acquistando nel 1949 la statua del santo ancora oggi esposta dietro l’altare. L’arrivo della statuetta alla stazione di Diamante infervorò tutti i devoti che andarono in massa alla stazione in attesa della statua. Poi in processione dopo averla tolta dagli imballaggi la portarono nella Chiesa rimessa a nuovo e addirittura dipinta da un valido artista siciliano, Luigi Maniscalco cugino di Armando Maniscalco.

Don Carlo D’Alitto assieme a sua moglie Teresina Zancanaro continuò nell’opera di ricostruzione della chiesetta facendo fare a proprie spese la cappella di santa Rita. Peppino Genovese che aveva il panificio a fianco la chiesa continuò nell’opera di Calafiori, organizzando ogni anno davanti la Chiesa una pasta e ceci per i poveri del paese. Anche san Biagio aveva bisogno di essere ristrutturata e la cosa venne presa a cuore dalle sorelle Concettina e Rosetta Casella e successivamente da Ersila Magurno e Cesira Laderchi Magurno. Don Carlo Fabiani si mise in moto per far diventare san Biagio parrocchia e così fu dopo alcuni anni di impegno assieme ai fedeli. Con l’arrivo di Don Leonardo la parrocchia si allargò ed ebbe bisogno di una chiesa nuova che è quella del Buon Pastore. Diversa sorte la ebbe la Chiesetta di santa Lucia. In effetti il posto nella quale si trovava contrastava nelle idee di progresso del paese. Era al centro di un bivio importante per lo sviluppo del paese. Le auto cominciavano a comandare più degli uomini e c’era bisogno di dare sbocco al centro storico. Per cui una volta che venne ristrutturato il vecchio lungomare, attorno agli anni 30, si pensò di continuare la strada verso la Chiesa di Santa Lucia e dare spazio a quelle abitazioni che davano sulla scogliera e che non avevano sbocchi verso il mare ma verso l’interno. E la Chiesa semi diroccata, invece di essere ristrutturata, come avvenne con le altre due, venne demolita con l’assenso del parroco e la statua di Santa Lucia trasferita nella Chiesa Madre in un’apposita cappella. A ricordo resta l’intitolazione del largo: Largo Santa Lucia.

Nota sul pittore Luigi Maniscalco: LUIGI MANISCALCO – pittore siciliano operante nel XX secolo

La scheda di questo valente pittore siciliano è presente nel recentissimo libro di Felice Dell’Utri, dal titolo CENTO PITTORI SICILIANI DEL PASSATO-inediti o poco conosciuti, edito nel 2009 dalla Lussografica di Caltanissetta. MANISCALCO LUIGI. Pittore e scultore nato ad Acquaviva Platani nel 1898 e morto a Santa Caterina Villarmosa nel 1981. Eseguì, dal 1962 al 1964 le pitture dell’abside nella chiesa della Madonna di Tagliavia di Vita, in provincia di Trapani, raffigurando i Misteri del Rosario ed alcuni episodi della vita della Madonna. Verso la metà degli anni sessanta, eseguì nella chiesetta di S. Giuseppe di Diamante, in provincia di Cosenza, “la Fuga in Egitto”, sul soffitto ed “il Transito di S. Giuseppe, ” nell’interno della cupola. Altre sue opere si trovano a Santa Caterina Villarmosa e Acquaviva Platani.

Luigi Maniscalco è noto per avere eseguito una copia del Crocifisso del Beato Umile da Petralia che si trova a Collesano, nella chiesa di Santa Maria di Gesù.

Bibliografia: 1999 – C. Scarlata, Pittura-Scultura-Arti minori/Dizionario degli artisti siciliani presenti a Caltanissetta e nei Comuni della sua Provincia; ed. Lussografica- Caltanissetta. 1982 – A. Giannino, Acquaviva Platani nella storia della Sicilia e nella vita nazionale, 1982. 2009 – F. Dell’Utri – CENTO PITTORI SICILIANI DEL PASSATO – inediti o poco conosciuti. Ed. Lussografica-Caltanissetta

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